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Cybersecurity e digitalizzazione: urgenze da affrontare subito

Terzultima per popolazione con competenze digitali di base (42%, contro una media europea del 56%); quartultima per competenze digitali avanzate (22%, media UE del 31%); soprattutto, ultima per numero di laureati in ambito ICT (1,3%, media UE del 3,9%).

A collezionare questi primati negativi – rilevati dall’indice DESI (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea sui 27 Paesi membri dell’Unione – è l’Italia

 

Dati molto critici, ai quali si aggiungono quelli elaborati dall’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano.
Quello che appare come un panorama sconfortante offre, in realtà, scorci positivi.

L’ Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è sempre più il punto di riferimento per l’attuazione di una strategia nazionale di sicurezza informatica, stimolata anche dall’attività normativa dell’Unione Europea. 

 

Da Bruxelles arrivano poi sempre più provvedimenti (due tra tutti: la direttiva NIS 2 e il regolamento DORA) che impongono alle organizzazioni misure di tutela per i propri sistemi aziendali, per i dati sensibili che si trovano a gestire e per i prodotti digitali che realizzano.

L’Italia, a sua volta, recepisce le norme comunitarie con leggi nazionali stabilendo per aziende, enti pubblici e organizzazioni l’obbligo di adottare misure specifiche di protezione.

La cybersecurity nelle Piccole e nelle Microimprese

La sicurezza informatica è dunque una priorità massima per le aziende, e lo è a maggior ragione per i soggetti più piccoli. Ancora una volta sono i numeri a dare la fotografia più nitida del panorama, nello specifico quelli raccolti da una survey del CNA Milano in collaborazione con il Clusit. Ebbene, il 44% delle aziende del panel dichiara di non avere nessun responsabile aziendale in materia di Privacy e Cybersecurity.

E del 17% che dichiara di avere un responsabile privacy, solo il 2% gestisce in autonomia le responsabilità di sicurezza informatica. A riguardo, proprio la gestione è l’aspetto più preoccupante: per oltre due terzi non esistono figure dedicate a questo ambito. Infine, la strumentazione informatica non è regolamentata nella metà delle aziende rispondenti, mentre solo il 22% ha definito un regolamento sull’utilizzo di dispositivi.

La nuova Business Unit Cybersecurity & Innovation di Cometa

Il 2023 ha portato un’importante novità in casa Cometa: la nascita di una Business Unit dedicata a Cybersecurity & Innovation. Attiva da gennaio di quest’anno, rappresenta una risposta non solo ai problemi appena descritti, ma a un contesto in cui emergono almeno altri elementi.
Uno è il proliferare degli attacchi informatici, che mette a rischio tutti: aziende, enti pubblici, infrastrutture critiche. L’altro è il contesto geopolitico, che alimenta gli attacchi e impone di selezionare con estrema attenzione i prodotti e le soluzioni con le quali si mira a costruire la propria difesa. Un ulteriore elemento è la necessità di muoversi con efficacia in un mercato sempre più ampio e dinamico, stimolato – come detto – dall’ampliarsi del quadro normativo e dalla creazione dell’ACN, chiamata ad attuare una strategia nazionale di cybersecurity.

Il ruolo della Business Unit in un distributore a valore

La Business Unit Cybersecurity & Innovation nasce quindi per supportare i partner su tre piani: scegliere le tecnologie più idonee alle singole esigenze; guidarli in specifici aspetti tecnici e progettuali quando si relazionano con i loro clienti; proporre, in collaborazione con i vendor, corsi di formazione tecnici e commerciali.

Gli obiettivi del lavoro della BU sono diversi. Sul fronte economico, c’è quello di continuare a far crescere Cometa nel suo complesso; una crescita costante, che in termini di fatturato non ha conosciuto flessioni tra il 2005 e il 2022.

Non meno importante, tuttavia, è la diffusione di prodotti e soluzioni che alimentino l’abitudine a vedere nella governance della cybersecurity il punto principale, a sua volta fondato su un’adeguata formazione del personale e su prodotti tecnologicamente avanzati.

I criteri di scelta delle soluzioni

Si tratta di un elemento chiave nel metodo di lavoro della nuova Business Unit. L’attenzione viene infatti posta in primis a prodotti e soluzioni di marca italiana, quindi europea e infine di origine globale con un occhio più attento a quanto elaborato in area occidentale.

Trattare cybersecurity oggi, infatti, significa trattare un tema di rilevanza non solo aziendale, ma che interessa la tenuta del sistema economico di un Paese. La sovranità del dato, a riguardo, è un elemento da preservare con cura.

Queste linee guida orientano l’azione in un mercato attivo, in rapida e continua evoluzione; proprio per questo, non facile da affrontare. E però non privo di eccellenze tecnologiche, oggetto dell’attenzione di un distributore a valore come Cometa, che affronta il mercato proponendo un ventaglio di soluzioni ampio, che va da quelle consolidate e tradizionali (firewall, EDR) a quelle più avanzate cloud-based e di crittografia dei dati per ambienti specifici.